On the Edge - I rotariani danzano con gli ospiti della cooperativa sociale Uno Tra Noi
pubblicata il 30/06/2025
ProgettiA conclusione del progetto di danza “SULLA SOGLIA –ON THE EDGE” quest’anno, nell’ambito del festival internazionale di danza contemporanea “LE DANZATRICI en plein air 2025”, anche noi del Rotary Club di Bisceglie, sapientemente guidati dal coreografo Giulio De Leo, siamo stati protagonisti, insieme ai ragazzi della cooperativa sociale "Uno tra noi" di un progetto assai significativo.
Il 2 luglio alle ore 19 presso l' ATRIO EX CONVENTO DEI DOMENICANI-RUVO si è tenuta la manifestazione conclusiva del percorso di danza per persone con disabilità.
Abbiamo vissuto emozioni straordinarie, come ci hanno raccontato Peppino Cortese, Marcella Di Gregorio, Giuliano Porcelli, Gigi Logoluso e Angela Di Pilato, che ringraziamo per la loro preziosa collaborazione.
Il loro coinvolgimento è andato oltre, è stato fisico, mentale ed emotivo.
Basta leggere le parole della nostra carissima Angela Di Pilato per comprendere il senso di questo percorso.
"Che dire?
Dire che è stata un’esperienza straordinaria forse non basta.
È stata un’esperienza che ha riempito tutti gli angoli di me, che mi ha attraversata, lasciando un segno profondo.
A volte parliamo di diversità come qualcosa che ci è esterno… e invece, spesso, la diversità siamo proprio noi.
È questo il valore più grande che porto con me: l’incontro con l’altro, ma anche con parti di me che forse non avevo mai ascoltato davvero.
Voglio ringraziare con il cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio umano e professionale.
I ragazzi della UNO TRA NOI, gli educatori, gli psicologi, la presidente Tatiana Dell'Olio, che ha accolto subito l'opportunità di questo service, e il gancio con la "Uno tra noi' Peppino Cortese.
Un grazie speciale va a Giulio, il nostro coreografo, che ha saputo dare forma al sentire con il linguaggio del corpo.
Grazie ai miei amici rotariani, sempre presenti, e a mia figlia Chiara, che ha fatto parte di questo progetto con l’entusiasmo e la sensibilità che la contraddistinguono.
Quando si parla di inclusione, spesso si cerca un pretesto per farlo.
Noi, invece, ne abbiamo fatto un’esperienza viva. E la vita vera, lo sappiamo, è fatta anche di differenze, di fragilità, di bellezza non detta.
Grazie a tutti. Porto tutto questo dentro di me. Con gratitudine e con la speranza che il cammino dell’inclusione continui, ogni giorno, ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltare, ad accogliere, a capire.”